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Arte e Yoga si incontrano. La posizione del Loto

Qualche giorno fa, camminando per il corso del Forte, ho capito che conciliare Arte e Yoga non è poi così difficile. Impegnata nella classica passeggiata post cena, con un occhio alle vetrine e un altro ai tavoli del Caffè Principe, entro nella Galleria Belairfineart (via Giosuè Carducci, 45) e la mia attenzione è subito catturata dall’opera di Carole Feuerman, Balance.

La Feuerman è un’artista americana che realizza sculture da quasi cinquant’anni. Alla fine degli anni Settanta, insieme a Duane Hanson e John De Andrea, suoi contemporanei, ha dato vita al movimento Iperrealista di cui è considerata fra i massimi esponenti. La sua carriera si estende su quattro decenni e quattro continenti e più volte è stata protagonista della Biennale di Venezia. Le sue sculture sono spesso da esterno a grandezza naturale, dipinte in modo iperrealista e fra i materiali prediletti troviamo il bronzo, l’acciaio e la resina. Attraverso queste opere, la Feuerman crea manifestazioni visive delle storie che vuole raccontare, di forza, sopravvivenza ed equilibrio.

In Balance, che appartiene alle Nuotatrici, convivono acqua e femminilità. Le gocce sul corpo della ragazza lasciano facilmente immaginare che la nuotatrice si riposi nella posizione yoga del loto, magari a riva o a bordo piscina, mentre medita dopo una lunga ed impegnativa nuotata.

E quindi, tornando a noi… in cosa consiste la posizione del loto?

Solitamente è chiamata Padmasana, l’asana più conosciuto al mondo ed utilizzato per praticare la meditazione zen. La sua popolarità trova origine nell’antica India dove molte divinità tra cui Shiva, il dio ascetico e meditatore dell’Induismo, Siddharta il fondatore del Buddismo e Tirthankaras l’iniziatore del Jainismo, venivano spesso rappresentati in questa posizione. Il fiore del loto, padma, nella simbologia buddista rappresenta la purezza del corpo, della mente e della parola. Questa pianta vive nelle zone stagnanti, con le radici ben salde ed ancorate alla palude ma nonostante questo riesce a far sbocciare fiori di grande bellezza, con petali e foglie che si mantengono puliti.

Padmasana ha come scopo la perfetta stabilità del corpo e produce numerosi benefici fisici. Innanzitutto riduce la pressione sanguigna, migliora nel lungo periodo la digestione, tonifica i muscoli della schiena ed aumenta la flessibilità di quelli delle gambe.

Come si fa?

  • Sedetevi sul pavimento o su un tappetino (come preferite) tenendo le gambe distese a terra e le braccia lungo i fianchi.
  • Ricordatevi di rilassare le spalle: inspirate, trattenete per qualche secondo il respiro, e quindi espirate lentamente.
  • Appoggiate il piede sinistro sopra la coscia destra e il piede destro sulla coscia sinistra. In questa fase siate molto delicati, se doveste sentire dolore riprendete a riscaldare le articolazioni finché non saranno pronte.
  • Ora è il turno delle mani. Portatele in posizione Jnana-Mudra: polso destro sul ginocchio destro, polso sinistro sul ginocchio sinistro. Rivolgete i palmi verso l’alto mentre indice e pollice si toccheranno come a formare un piccolo anello. Tenete le altre dita distese. I Mudra con le mani sono molto utili durante la meditazione per stimolare benefici mentali, spirituali e fisici.
  • A questo punto potete cominciare il vostro esercizio! Ricordatevi sempre che la respirazione deve essere lenta e costante e per chi è alle prime armi cinque, dieci minuti per cominciare saranno più che sufficienti. Verificate che la posizione non vi provochi dolore o tensioni muscolari ed aumentate ogni giorno i minuti da dedicare a questa pratica.

Consiglio: provate a concentrarvi ascoltando della musica per la meditazione. Vedrete che riuscirete a rilassarvi più facilmente!

Non mi resta che augurarvi buono yoga… e, se sono riuscita a incuriosirvi, sappiate che nei prossimi numeri approfondiremo il significato e le proprietà del fiore del loto e parleremo dei Mudra e della loro importanza per meditare.

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